-In Francia, dopo aver optato inizialmente per il genere
maschile si decise di considerare il sostantivo femminile accostandolo come
aggettivo di voiture che è appunto femminile.
-In Italia inizialmente fu considerata maschile, come scritto
nella prima edizione (1905) del Dizionario Moderno di Panzini e come esposto da
Marinetti nel Manifesto del movimento Futurista:
“Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi
tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo...”
Fu poi Gabriele D’Annunzio a decretarne in modo definitivo
la femminilità attraverso una lettera di risposta al senatore Agnelli
“Mio caro Senatore, in questo momento ritorno dal mio
campo di Desenzano, con la Sua
macchina che mi sembra risolvere la questione del sesso già dibattuta. L’Automobile
è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice;
ha, inoltre, una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza”
Con tali parole, in virtù delle caratteristiche del mezzo,
D’Annunzio sancì definitivamente la femminilità del sostantivo.
Sorge però il dubbio che si tratti di una trovata
dell’astuto Poeta che ha inteso ricambiare l’automobile ricevuta in dono
coniando per il Presidente Agnelli uno “slogan” di sicuro effetto commerciale
(primo nella storia dell’automobile). Anche questa volta il vate ha colpito nel
segno e aumentato in casa Agnelli il carico di simpatia che gli potrebbe
tornare utile in futuro.
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